L’appuntamento con la lavatrice è un rito che svolgo con immenso piacere, come un mantra che ripulisce lo spirito, la confessione per i fedeli, la pioggia sulle piante, la doccia dopo una corsa… Inserire all’interno dell’oblo’ i miei vestiti sporchi e ritrovarli dopo un’ora puliti e profumati mi fa star bene!
Ma, come in tutte le più belle fiabe, il lupo cattivo è sempre all’erta.
“Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate’”.
Dovrebbe essere scritto, in grassetto, su tutte le lavatrici.
Immagino che all’interno delle lavatrici ci sia un passaggio energetico ad un altro mondo, una porta magica, un triangolo delle Bermuda, un Caronte pronto a traghettare le anime dannate dei calzini, PER IL PURO PIACERE DI SPAIARLI.
A volte, preferisco immaginarli in un mondo fantasioso, dove i calzini di tutte le razze e colori, giocano allegramente sui prati in una sorta di paradiso dei calzini.
Confido nell’esistenza, dunque, ho riservato nel mio cassetto, uno spazio dedicato ai calzini in cerca della propria metà, una specie di Purgatorio, un limbo, nell’attesa  dell’anima gemella!
Una mattina di qualche giorno fa, ne ho riesumato uno dentro un sacco ikea, non mi sembrava vero, il mio calzino preferito, a righe, era rimasto vittima di un porta piumone, solo, tutto rattrappito in un angolino del sacco.
Non bisogna mai stancarsi di aspettare e non bisogna mai arrendersi perché il calzino solitario, infame, aspetta solo che getti l’altro per comparire all’improvviso!

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