Mildred Ratched, indubbiamente uno dei cattivi più iconici della storia del cinema, crudele ed insensibile caporeparto dell’ospedale psichiatrico di Salem nella pellicola cult di Milos Forman, ritorna sullo schermo attraverso la serie Netflix online dal 18 Settembre.
Forman prese spunto dall’ omonimo romanzo di Ken Kesey, scritto nel 1962, dando vita a un racconto che denuncia i trattamenti disumani dei pazienti nei manicomi durante gli anni ’50 e gli anni 60’, ponendo enfasi anche sulla storia di una forte amicizia tra McMurphy (interpretato dal premio Oscar Jack Nicholson) e Bromden, oltre che sulla violenza del potere nei confronti dei più deboli.
Il titolo del film ha un significato simbolico: il cuculo non costruisce nidi, dato che utilizza il nido di altri uccelli per deporre le proprie uova. Nel caso del film, il nido è rappresentato dal manicomio stesso e i pazienti al suo interno sono le “uova” che la società, in tal caso il cuculo stesso, ha deposto per isolarli dal mondo; quel “qualcuno’ che volò” del titolo del film è rappresentato dal personaggio di Jack Nicholson, McMurphy, che, con la sua presenza, riesce a smascherare il carattere repressivo e carcerario dell’istituzione e ad aprire gli occhi agli altri pazienti in stato di quiescenza e sottomissione al sistema “clinica psichiatrica”.
Ken Kesey, padre del romanzo da cui tutto ebbe inizio, lavorava in un ospedale psichiatrico negli anni ’60 e faceva parte di un programma che, a fini di cura, testava farmaci per studiare gli effetti delle sostanze psicotrope sulla mente dei pazienti; fu proprio da questa esperienza che nacquero i personaggi di Randle Patrick “Mac” McMurphy e la sua nemesi, l’infermiera Ratched.
La serie tv “Ratched” prende a sua volta spunto da questo stesso contesto, introducendo il personaggio principale, interpretato dall’attrice Sarah Paulson, che diventa invece una “salvatrice” destinata a liberare i pazienti dal terrore che stanno vivendo e ribaltando la crudeltà della figura descritta nel libro e nel film.
Pur trattandosi di un’opera di finzione, molte delle cure rappresentate nelle scene in ospedale che lo spettatore ritrova nella serie tv, un tempo erano purtroppo reali. Alcuni pazienti subivano la lobotomizzazione, pratica che consisteva nel distruggere le connessioni della corteccia prefrontale dell’encefalo inserendo un punteruolo da ghiaccio nel cranio attraverso l’occhio, per far si che determinate “manie” dei pazienti retrocedessero dalla loro personalità. Altri ancora subivano iniezioni che li lasciavano storditi e intorpiditi a volte senza nemmeno sapere la sostanza che gli era stata inoculata; ad altri ancora veniva prescritto un bagno eccessivamente caldo per tempi molto lunghi per poi passare ad una vasca con ghiaccio, per far si che pulsioni omosessuali sparissero in via definitiva.
In un simile contesto psichiatrico purtroppo reale, il personaggio pseudo fittizio di Mildred Ratched, oltre a essere senza dubbio una delle donne più terrificanti del cinema, sembra ispirarsi a diversi casi di assistenti, badanti o infermiere che hanno deciso di uccidere i loro pazienti per dare loro una fine più “dignitosa e umana”, a dispetto delle routine indecenti cui erano designati

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