Si è svolto a Catania un meeting tra Fondazione Ingegneri Catania, Anac, Università e Tribunale per discutere sulla situazione degli appalti pubblici in Sicilia ed il ruolo delle amministarzioni comunali.

«Il Codice dei Contratti, nato nell’aprile 2016 e corretto con il decreto del 2017, ha certamente apportato innovatività e trasparenza al sistema. Passa ancora troppo tempo dall’ideazione dell’opera alla fase conclusiva dei lavori – ha affermato Mauro Scaccianoce, presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Catania – A 18 mesi dall’entrata in vigore del Codice non si può parlare di semplificazione, a fronte del ritardo nell’emanazione dei provvedimenti da parte del ministero competente. C’è bisogno di chiarezza, ed è l’obiettivo che ha spinto la Fondazione a organizzare un percorso che formi e informi i professionisti».

«Nel Sud Italia l’economia soffre per l’inattività di molti cantieri – ha affermato il consigliere dell’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) Ida Nicotra – ma ritengo che ci sia ancora incertezza e timore da parte delle pubbliche amministrazioni, eppure sono proprio loro che possono e devono fare meglio per supportare le imprese, così da attuare in fretta e bene il Codice Appalti».

All’incontro erano presenti il dirigente del Dipartimento Tecnico Vincenzo Palizzolo, Nicotra, il presidente del Tar di Catania Pancrazio Maria Savasta, ildelegato alla Gestione dei Rapporti col Personale dell’università di Vatania Graziella Nicosia, i docenti ordinari Giovanni Di Rosa (Diritto Civile) e Sebastiano Licciardello (Diritto Amministrativo), Scaccianoce, il presidente del Tribunale etneo Francesco Saverio MariaMannino.

Di Redazione

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