Pantelleria è il secondo parco archeologico istituito in Sicilia in appena un mese.

A dichiararlo è  il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la firma del decreto di istituzione del Parco archeologico di Pantelleria.

L’atto è stato sottoscritto  nella suggestiva cornice del Castello Barbacane nell’isola trapanese, dall’assessore dei Beni culturali e dell’identita’ siciliana Sebastiano Tusa.

Dopo quello di Segesta, istituito il 5 agosto scorso, il Parco di Pantelleria entra a far parte del sistema autonomo dei parchi che prevede piena autonomia gestionale, scientifica e finanziaria.

“Firmare il decreto di istituzione del Parco proprio sull’isola e alla presenza di tanti cittadini panteschi – dichiara Tusa – è per me una doppia soddisfazione: da un lato mantenere una promessa, dando la concreta possibilità di sviluppo e di tutela del territorio, dall’altro il segno della vicinanza del governo Musumeci alle popolazioni delle isole minori, troppo spesso in passato abbandonate ai numerosi problemi con cui debbono confrontarsi giornalmente”.

“Anche in piena estate – conclude l’assessore – lavoriamo affinché in breve tempo il sistema dei Parchi sia completato. Dalla loro istituzione passa la concreta possibilità di sviluppo del territorio, della ricerca scientifica, della tutela e della valorizzazione dei beni culturali siciliani, straordinaria occasione per una terra che della cultura può e deve fare elemento trainante di progresso”.

“La piena attuazione della norma – conclude il presidente Musumeci – consentirà di rimetterci al passo con le più moderne forme di valorizzazione e gestione dei beni culturali. L’esperienza positiva di Agrigento, con un incremento di circa il 30 per cento di visitatori ogni anno, ci dice che questo è il modello da seguire. Un nuovo modello che può consentire la crescita sia in termini di qualità dei servizi che di richiamo turistico per quelle aree archeologiche che per natura, estensione e interesse, necessitano di un’amministrazione autonoma sotto il profilo della tutela, anche dal punto di vista paesaggistico. In questo modo, il Parco potrà utilizzare in proprio le cospicue entrate che derivano dalla vendita dei biglietti di ingresso e che si traduce in azioni immediate di valorizzazione, manutenzione del territorio, attività di promozione, scavi archeologici, attività scientifiche: un percorso integrato di tutela e di forte connotazione dell’identità siciliana”.

Di Redazione

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