In uno stato di diritto dove però non si riesce a garantire uno dei diritti, se non “il” diritto fondamentale dei cittadini, quello dello studio, viene certamente da porsi qualche domanda. L’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 non è stato positivo per tutti. C’è infatti chi ha difficoltà di apprendimento e necessita di assistenza che quest’anno, perchè i burocrati non riescono a trovare i fondi, non potrà avere l’assistenza ASACOM, necessaria a garantire la regolare frequenza delle lezioni soprattutto nel periodo della scuola dell’obbligo.

Questa ennesima batosta per i cittadini, e soprattutto per le famiglie e gli studenti che necessitano di tale servizio, è arrivata a 2 giorni dall’avvio dell’anno scolastico quando la ex Provincia di Siracusa, oggi Libero Consorzio dei Comuni ha dichiarato di non avere i fondi per garantire il servizio ASACOM per l’anno scolastico 2018/2019 nè per pagare il pregresso.

Una situazione che colpisce le famiglie e gli studenti in primis ma anche e soprattutto i tanti lavoratori, professionisti dell’assistenza e della comunicazione che non solo non potranno continuare la loro attività lavorativa ma anche si vedono negare, da un Ente pubblico, il compenso per quanro già svolto.

Sulla questione si sono  mobilitate molte realtà siracusane quali la Co.Prodis, il coordinamento delle associazioni che si occupano di disabilità, Damiano De Simone presidente della Consulta Civica di Siracusa e Vincenzo Vinciullo che in una lunga nota spiega: “Con la Legge regionale 8 del 09/05/2017, il Governo regionale ha fatto approvare al Parlamento Siciliano un provvedimento con il quale vengono previste nuove modalità per l’assegnazione delle risorse agli Enti Locali, ma, anziché prevedere un provvedimento ponte per le risorse già assegnate le ha ritirate, togliendo, di conseguenza, agli Enti locali, compresa l’ex Provincia regionale di Siracusa, le risorse per fare partire il servizio Asacom” ha dichiarato Vinciullo che continua: “in fase di approvazione del Bilancio 2017, di cui sono stato relatore, erano state previste delle risorse importanti e significative per l’assistenza ai ragazzi e alle ragazze diversamente abili. Nello stesso tempo, sempre la Commissione Bilancio, da me presieduta, per evitare quello che era accaduto negli anni precedenti e cioè che le risorse destinate alla ex Provincia regionale di Siracusa per l’assistenza fossero utilizzate per altre finalità e, di conseguenza, gli assistenti alla comunicazione, non essendo stati pagati, insieme alla cooperative, di cui erano dipendenti, avevano interrotto il servizio, aveva deciso invece che a pagare le cooperative sarebbe stata direttamente la Regione Siciliana. Sempre in fase di approvazione del Bilancio e del triennale 2017-2109, erano state previste anche le somme per il 2018 e 2019 e, di conseguenza, ritenevamo che il problema fosse definitivamente risolto, dal momento che alla certezza delle risorse finanziarie, non gestite più dalle ex Province, ma direttamente dalla Regione, doveva corrispondere il diritto degli alunni e delle alunne ad avere l’assistenza necessaria per poter frequentare la scuola e per poter integrarsi con gli altri compagni di classe.La situazione è veramente paradossale se solo si pensa che si hanno le risorse, ma non si riesce ad assicurare il servizio agli studenti e alle studentesse. Se non dovessimo scontrarci con la drammaticità dell’evento, potremmo definire la situazione kafkiana, ma la gravità della vicenda in cui ci troviamo ci spinge a condannare, ancora una volta, l’inerzia e l’incapacità del Governo regionale, che approva una norma e non la adegua a quelli che sono le necessità dei siciliani.Per cui, è sotto gli occhi di tutti quello che sta causando una gestione del tutto inadeguata della cosa pubblica con le risorse già assegnate dai sottoconti delle ex Province, per poi riassegnarle attraverso alla Banca d’Italia.In questo balletto di giroconti, che non è assolutamente virtuoso, a rimanere stritolati sono stati i ragazzi e le ragazze che non potranno iniziare l’anno scolastico con i loro compagni di classe.Mi rivolgo, quindi, al Commissario del Libero Consorzio di Siracusa, in modo tale che, in attesa che il Governo regionale, con in suoi comodi e la sua conclamata inefficienza politica, riassegni le risorse, possa far partire il servizio.E’ veramente insopportabile l’idea che ci siano le risorse assegnate dal 2017 ed oggi il servizio non parte, con i ragazzi e le ragazze che rimangono a casa, perdendo la prima integrazione, quella col gruppo di classe, che è fondamentale, senza tenere conto delle difficoltà a cui vanno incontro le famiglie e tutto ciò, accade forse per riuscire, a fine anno, a raggranellare qualche risparmio da poter utilizzare possibilmente in qualche operazione come quella dei 520 milioni di euro spariti per il Canale Galermi e di cui ancora non si riesce a trovare traccia”.

Di Redazione

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