L’arancina ha da sempre caratterizzato la tradizione culinaria siciliana. Oggi più che mai è un pasto apprezzatissimo dagli isolani e dai turisti. Un cibo veloce, da consumare anche in piedi ma che può rappresentare un’eccellenza del gourmet.

Alcuni chef palermitani infatti, in occasione delll’Arancuaday, che premierà l’arancina più buona, hanno mischiato prelibatezza, tradizione e fantasia.

Secondo il percorso di Cronache di Gusto  tra i migliori locali di Palermo, gli chef si stanno sbizzarrendo con:

Arancina all’ostrica:“L’idea nasce per valorizzare la preziosità della regina dello street food di Palermo – spiega lo chef Giuseppe Calvaruso – È il nostro modo di interpretare questo monumento della cultura gastronomica Il riso è cotto nell’acqua delle ostriche, ha un cuore ripieno di seppia e ragù di pesce del giorno. Le abbiamo dato la forma dell’ostrica e la serviamo sulla sua conchiglia, un modo scenografico che sorprende ed evoca fortemente il mare. Un invito a fare un viaggio nelle identità della Sicilia, quella legata al cibo di strada e quella ittica”

 

La Sicilia morbida e croccante: Si tratta di una piccola arancina con un ripieno di maiale stracotto, decorata da un gambero rosso e da spuma di Piacentinu ennese. Creata dall’executive chef Santino Corso, una proposta che celebra non soltanto uno dei simboli del cibo di strada palermitano, ma un territorio più vasto, la Sicilia, con le sue eccellenze.

 

Cu nasci tunnu un pò moriri quatratu, ma rettangolare sì: Arancina allo zafferano di Corleone, con ragù di guancia di vitello di razza cinisara e piselli freschi. Quella proposta da Andrea e Alberto Rizzo, titolari e chef del ristorante, è un’arancina che rispecchia il pensiero di una cucina territoriale da sempre simbolo della loro osteria. Un’arancina alla carne elevata a gourmet grazie ad ingredienti di alta qualità e rielaborata in una forma inusuale e divertente.

 

Arancina con fonduta di robiola, crema di broccoli arriminati, tartare di gambero e polvere di limone: Un’arancina che esprime pienamente il pensiero che lo chef Filippo Ventimiglia e il suo socio Gabriele Amato portano avanti nel loro ristorante attraverso le caratteristiche fondamentali dei loro piatti: il legame sempre presente tra terra e mare, la tipicità di una ricetta elaborata secondo un moderno sentire, il rispetto della stagionalità e la ricerca di prodotti di qualità anche al di fuori del territorio siciliano.

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