Nel mondo animale accoppiarsi non è un compito facile o rapido, soprattutto quando c’è molta concorrenza; tra i volatili esiste una vasta gamma di esibizioni d’amore durante il periodo del corteggiamento e molti uccelli compiono un rituale di accoppiamento a dir poco elaborato. Nella norma l’iter si compone di tre fasi: il corteggiamento, il nido e le uova.
Gli uccelli presentano tutti fecondazione interna; in questo gruppo animale infatti le parti terminali dei canali digerente, urinario e genitale possiedono un tratto in comune, detto cloaca, che comunica con l’esterno. La fecondazione avviene per contatto delle cloache ed il maschio immette così nella femmina lo sperma.
Nel caso dei pinguini, essi seguono la strategia riproduttiva della riproduzione sessuata, per la quale si necessitano due esemplari maturi e fertili; a seconda della specie di pinguino, ne esistono all’incirca diciassette, l’età della riproduzione varia tra i tre e gli otto anni di vita dell’animale.
Una volta che i pinguini sono sessualmente attivi e arriva la stagione dell’accoppiamento, che di solito è tra primavera ed estate, saranno pronti per riprodursi. Alcune specie hanno una gestazione più lunga di altre, come nel caso del pinguino reale.
Il corteggiamento è importante perché anticipa l’accoppiamento e la fecondazione; è la fase dove il maschio deve esibire le proprie belle qualità come il piumaggio e deve fare dei segnali fisici per attirare la femmina; solitamente gracchia per richiamare l’attenzione, si pettina le piume o inizia a creare un nido. Va precisato che sono le femmine a scegliere il loro compagno, decisione molto importante per il futuro della prole, anche perché, nel caso dei pinguini, sono uccelli per così dire “monogami”, dunque rimarranno uniti per tutta la vita.
A proposito di questo è impressionante la capacità delle coppie di ritrovare il loro compagno tra le centinaia o migliaia di altri pinguini durante il periodo degli amori.
Una volta che la femmina ha scelto il suo compagno maschio, si produce in un’esibizione mutua che suggella il vincolo che li unisce, e coordina i movimenti tra loro. I pinguini della specie Eudyptes, per esempio, sono soliti rimanere quieti uno di fronte all’altro, mentre allungano la testa, muovono le ali e si agitano. Possono in altri casi prodursi in inchini, vibrazioni delle ali/pinne o gracchiare all’unisono. Tutte queste esibizioni esteriori fungono da rituale per l’accoppiamento vero e proprio.
Ogni anno i pinguini tornano agli stessi territori con la loro colonia, proteggendo così le aree di nidificazione e cercando il compagno; nel caso non lo trovino, può darsi che cerchino un altro esemplare, ma questa eventualità risulta poco frequente.
Una volta che i due si trovano si producono diverse copule e alla fine ciò porterà ad una fecondazione interna. L’ovulazione e la fertilizzazione avvengono dopo circa 24 ore e vi è una distanza di pochi giorni fra il primo uovo ed i seguenti; la covata è di norma tra una e tre uova.
Alcuni pinguini come il pinguino imperatore non costruiscono nidi, mentre altri come il pinguino barbuto, utilizzano tra le 8 e le 10 pietre per creare un nido sicuro. Le uova possono essere di colore bianco, azzurrino o verdognolo, ed avere forma più o meno rotonda.
Una volta uscite le uova si passa alla fase della covata, durante la quale i pinguini si alterneranno ad incubarle mantenendole ad una temperatura di 36 gradi circa. Quando uno dei genitori cova l’uovo l’altro esce a procacciare cibo, ed è proprio in questi casi in cui i piccoli corrono i rischi maggiori poiché, se il genitore non torna, l’altro può vedersi tentato di lasciare il nido abbandonato per alimentarsi a sua volta, lasciando la prole esposta ai predatori. Le covate di pinguini sono composte di norma da uno o due uova anche se, di rado, possono arrivare sino a tre. Di norma, solo uno riuscirà a sopravvivere, il più adattabile e sviluppato, ma ovviamente ciò dipenderà anche dalle attenzioni che gli daranno i genitori subito dopo la nascita; i piccoli pinguini nascono implumi, motivo per cui sono facile vittima del freddo intenso delle zone che abitano, e non posseggono ancora nemmeno una buona percentuale di grasso corporale alla nascita; è per questa ragione che i genitori si prenderanno cura della prole fintanto che non sarà totalmente sviluppata.
Entrambi i genitori alimenteranno i piccoli in maniera frequente, rigurgitando il cibo, offrendogli rifugio e calore e difendendoli da predatori come ad esempio i gabbiani. I piccoli producono delle vocalizzazioni riconoscibili dai genitori ed importanti per localizzare la cucciolata.

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