Si è conclusa questa mattina la Convention Spazio Spadoni Sicilia che ha visto tre giorni di incontri, testimonianze, eventi e partecipazioni al Monastero Madonna della Scala  a Noto.

La terza giornata si è aperta con la riflessione di Don Calogero Falcone sulla Chiesa in uscita e le Opere di Misericordia. “Essere Chiesa in uscita significa superare i confini della nostra ordinarietà, sfidando la mentalità obsoleta. Un cristiano stanziale è autoreferenziale, il cristiano in uscita è sempre in cammino, con la consapevolezza di non essere mai solo. Spazio Spadoni – ha spiegato il Correttore regionale delle Misericordie sicilianeci offre l’opportunità di rivedere il nostro modo di dare senso e spessore al nostro essere cristiani nel mondo attraverso una riEvoluzione delle Opere di Misericordia”.

RiEvoluzione è stato il tema centrale dell’intera Convention trattato anche nel libro di Antonino Savarino, Governatore della Misericordia di Rosolini che nel suo “Facciamo click” descrive l’anno di vita trascorso con Suor Perla Helena Hernandez Alvarado e Suor Angelica Valle Cabrera.

Un lungo e caloroso applauso è seguito all’intervento di S.E.R. Mons. Fortunatus Nwachukwu, Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, il quale ha illustrato come sia possibile riEvolvere le Opere di Misericordia nella pratica quotidiana andando alla fonte che è Dio. “Per poterlo fare occorre conoscere tre codici, 126, 1199 e 215, che rappresentano rispettivamente la Genesi capitolo 1 versetto 26; il primo libro dei Re capitolo 19 versetto 9, e il libro dell’Apocalisse articolo 21 versetto 5. Si parte dalla sorgente (1119) per capire il perché siamo qui (126) a reInventarci (215). Una persona non può fare Opera di Misericordia mettendo fuori Gesù. Un’opera deve essere accompagnata dalla preghiera, ma serve anche con il digiuno e il sacrificio per aprirsi al prossimo”. Le sue parole sono state commentate da Carlo Andorlini e Luigi Spadoni di Spazio Spadoni.

Ai referenti di Spazio Spadoni ed a Nino Savarino è spettato il compito di chiudere la Convention con una riflessione collettiva su “giorni intensi, vissuti tra riflessione e relazione”. Andorlini hasottolineato l’importanza di evitare lo “spreco relazionale“, di preservare cioè la “biodiversità” delle esperienze condivise e di portare avanti ciò che è stato creato.

Questa Convention– ha concluso- ci insegna che l’orizzontalità è essenziale per portare avanti con successo la riEvoluzione delle Opere di Misericordia, dobbiamo essere tutti sulla stessa linea, rimanere sintonizzati e costruire un’alleanza. Non è la perla a fare la collana. Noi rappresentiamo tante perle della stessa collana, ma il vero valore risiede nel filo che tiene assieme le perle“.

L’ultima riflessione è di Luigi Spadoni che ha rivolto un augurio ai presenti riprendendo la metafora della collana: “È ambizioso pensare che forse quel filo potrebbe essere Spazio Spadoni, che senza le perle non sarebbe niente, ecco noi vorremmo essere filo. Il sogno di Spazio Spadoni, ma vorrei che fosse anche il sogno di ognuno di voi, è quello di conservare ognuno il vostro sogno!“.

La chiusura ufficile è stata sancita dalla celebrazione della Santa Messa a cura di S.E.R. Mon. Salvatore Rumeo Vescovo di Noto, S.E.R. Mons. Fortunatus Nwachukwu, Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione e Fra Giuseppe Collura della Comunità delle Beatitudini di Noto.

 

Di Redazione

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