Circa un mese di malattia a causa del coronavirus e poi la morte, a soli settant’anni, annunciata poche ore fa; Luis Sepùlveda Calfucura, prima di diventare il conosciuto scrittore che è stato, nasce come militante politico nella sua Ovalle, piccola cittadina del Cile.
Indubbiamente guidato dalla figura del nonno Gerardo, esiliato e condannato a morte e dello zio Pepe, entrambi anarchici, Luis sin da giovanissimo si iscrive alla Gioventù comunista e scrive per il quotidiano della sua città. Dopo il suo primo libro di racconti, a soli vent’anni, riceve una borsa di studio per un corso di drammaturgia in Russia, ma il suo soggiorno presso l’università di Mosca dura solo qualche mese, a causa dello scandalo per la sua relazione con l’insegnante di letteratura slava, che gli causa l’espulsione dall’ università per condotta amorale.
Tornato in Cile ed a seguito di forti scontri con il padre viene anche espulso dalla Gioventù comunista ed inizia il suo girovagare tra Bolivia e Cile; già diplomato in regia teatrale, inizia a dirigere ed allestire spettacoli tra le tre pareti, e comincia anche un’ esperienza come giornalista radiofonico. Diventato membro del partito socialista, entra anche nella guardia personale di Salvador Allende, Presidente cileno dall’orientamento marxista dal 1970 al 1973, che i sostenitori appelleranno “Companero Presidente” per la sua democratica condotta; seguendo le sue ideologie, improntate su pilastri di non violenza, Sepulveda si è sempre impegnato, durante il Governo Allende, nella pacifica e progressiva conversione della società cilena in una di stampo socialista. L’11 Settembre del ’73 il Presidente Allende, a seguito di un golpe dell’esercito cileno, guidato dal generale Pinochet ed appoggiato dagli Stati Uniti d’America e dalla CIA, viene deposto e muore suicida in circostanze sospette e drammatiche. Sotto il governo del reazionario e anticomunista Augusto Pinochet, simpatizzante ed ammiratore del dittatore spagnolo Francisco Franco, Sepùlveda viene arrestato, torturato e costretto a vivere per sette mesi in uno stanzino che, per dimensioni, non gli consente neppure di alzarsi in piedi. Con l’intervento di Amnesty International ed i numerosi appelli in favore dello scrittore, viene liberato al caro prezzo di un esilio di otto anni che prende vita tra Brasile, Equador, Paraguay e Nicaragua, per poi proseguire in Europa ad Amburgo e in Spagna.
Numerosissime le sue opere, permeate dalle sue altrettante esperienze di viaggio e dall’amore per gli animali; dal “Potere dei sogni” a “Cronache dal cono Sud”, sino a “Patagonia Express” per arrivare alla nota “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, successo di fama mondiale dedicato al suo amato gatto Zorba, e che dichiara la sua apertura al mondo e alla diversità, in ogni campo.
Va via un uomo dai rari valori; da sempre attento ad ambientalismo, al dialogo tra le diversità, al pacifismo e all’animalismo.
Sepulveda si è da sempre detto favorevole anche all’adozione da parte di single e coppie di persone dello stesso sesso, tanto che durante una recente intervista ha di chiarato di esserne apertamente favorevole poiché “quando una persona o due hanno la capacità di dimostrare amore e responsabilità, non vedo perché non debbano avere il diritto all’adozione di un bambino”.
Uno degli ultimi combattenti, ostinato e coraggioso, lascia la moglie Carmen, anche lei contagiata dal Covid-19, e tanti lettori commossi che difficilmente dimenticheranno la sua condotta, i suoi lineamenti forti da guerriero ormai stanco, gli occhi scuri accesi di passioni, e l’odore delle tante sigarette fumate.
Un talento da affabulatore che lo rendeva, prima ancora che un celebre ed abile scrittore, un inguaribile cantastorie di favole, favole dentro ai tanti romanzi al cui centro c’è l’eterna lotta tra il bene e il male. Non è stato amante della cronaca puntigliosa, per scelta, poichè ha sempre creduto che la letteratura fosse finzione; si è divertito ad intrecciare i fili della narrativa, dando vita a una narrazione apparentemente autobiografica, fatta da un fittizio protagonista e condita da trame avventurose inzuppate di passioni e ideali, i suoi ovviamente, quelli per cui aveva lottato, viaggiato e infine scritto

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