Esorcizzare il senso opprimente di angoscia, impotenza ericollegarsi, attraveso il silenzio, all’energia armoniosa, al senso del bello. Questo l’obiettivo di Trans Antigen 20, il movimento artistico nato a seguito del lockdown e voluto dagli artisti Salvo Bonnici, Michele Alfano, Santi Bonnici, Beppe Burgio, Giuseppe Fratantonio, Isabella Meloni, Giuseppe Marziano, Gabriella Scopelliti.

Trans Antigen prende il nome, non a caso, da una proteina in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre i necessari anticorpi. Dal punto di vista artistico invece hanno ottenuto il primo premio alla Biennale internazionale dei Normanni di Monreale con un’opera collettiva dal titolo “Il messaggio dell’arte”, due installazioni di 80 cm x 80. La giuria che ha assegnato il premio era composta, tra gli altri, da: Vittorio Sgarbi, Angelo Crespi e da Edoardo Sylos Labini.

Nel Manifesto  stilato dalla storica dell’arte e curatrice Licia Oddo che del gruppo è la segnalatrice e la curatrice ufficiale, si rivendica la diversità come valore e si evidenzia la comune volontà di esaltare nelle opere il dinamismo ciclico nel quale collocare le forze della fede e della spiritualità, l’amore, le identità e le sfide sociali. Ma anche l’insofferenza verso «quelle accademie che vivono un radicalismo precettistico basato sui codici, leggi, virtuosismi e imitazioni», prediligendo invece «la riscoperta delle botteghe nel silenzio di un contesto topologico della contemplazione creativa dove il verme nel bozzolo diventa farfalla».

Conosciamo adesso glia rtisti che ne fanno parte:

Salvo Bonnici (Siracusa, 1956), ideatore del movimento e maestro riconosciuto del gruppo. Dagli anni Settanta a oggi è stato protagonista di importanti e numerose mostre personali e a rassegne d’arte contemporanea tra Firenze, Milano, Roma, Tokyo e gli USA. Nel suo atelier si sono perfezionate Isabella Meloni, Gabriella Scopelliti e Giuseppe Marziano.

Isabella Meloni (Riviera del Brenta, Venezia, 1953) vive a Siracusa. Alterna la professione di dirigente biologo di Patologia clinica e Citologia oncologica, con la passione artistica. Dipinge con polveri e tessere di vetro di Murano, sabbie variegate dei deserti attraversati, pigmenti puri, foglia d’oro e d’argento: fili che tessono una trama luminosa che trascende la tela, le carte e il legno.

Gabriella Scopelliti (Messina, 1960) per sua professione di chimica conosce bene i materiali e ne sperimenta sempre di nuovi. Rappresenta stati d’animo e sensazioni, con un linguaggio basato sull’armonia delle forme e del colore.

Giuseppe Marziano (Siracusa, 1969), ha fatto del ritratto e della pittura figurativa in genere il veicolo prediletto di espressione artistica, nello studio introspettivo di ogni identità presa in esame durante le sue missioni da ufficiale dell’esercito all’estero, attraverso opere realizzate con tecniche miste su tavola.

Michele Alfano (Canicattini Bagni, 1949) spazia da un espressionismo astratto a un elegante sentimentalismo figurativo, utilizzando varie tecniche espressive.

Giuseppe Fratantonio (Modica, 1954) dalla poetica paesaggistica, legata al territorio ibleo, è approdato di recente a una ricerca artistica sempre più introspettiva, dominata dai temi dell’oblio, del tempo fuggevole, della percezione dell’attimo e dell’infinito.

Santi Bonnici (Siracusa, 1957), figlio d’arte, creativamente anticonformista, già architetto scenografo esprime nelle sue opere una notevole poliedricità, sperimentandosi come scultore anche nella trattazione dell’aspetto sociale dell’arte.

 

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